L'Azienda











Storia

Nel 1945 Silvio Cisamolo si aggirava per le campagne fra Modena e Reggio Emilia alla ricerca di qualcosa che servisse a sfamare la famiglia. Erano sfuggiti dall‘Agro Pontino alla furia della guerra con un viaggio rocambolesco di tre settimane con cavalli e carretti attraverso paesi devastati, strade distrutte e ponti abbattuti. A Correggio vede alcune vecchie macchine accatastate sotto un portico di un vecchio mulino: una impastatrice, una gramola ed una pressa meccanica per la produzione della pasta. Non ha alcuna idea di come funzionino, ma lo stato in cui si trovano gli permette di comprarle con i pochi soldi di cui dispone e appena se lo può permettere ritorna a Latina per installarle in un piccolo locale nei pressi della stazione.
L‘italia ha fame, non c‘è quasi niente da poter comprare e, soprattutto, mancano i soldi. L‘Agro Pontino è stato bonificato e i coloni, ex combattenti della prima guerra mondiale, cominciano a mietere il primo grano. Silvio fa produrre le sue macchine a tempo pieno e fornisce ai poveri contadini un „prodotto di lusso“ prendendo il grano in pagamento.
È l‘inizio di una dinastia di pastai. I due figli maggiori ampliano la produzione con macchine più moderne e dopo alcuni anni si trasferiscono nella capitale dove fondano un pastificio che produce inizialmente tre tonnellate al giorno e, in successivi ampliamenti, arriva a produrne trenta tonnellate.
Nel 1959 l‘ultimogenito, Bruno, allora ventiduenne, inventa un dispositivo per l‘essiccazione automatica della pasta. In breve tempo arriva a produrlo in serie ed a venderlo in tutta l‘Italia ed all'estero. È ancora poco più di un ragazzo, ma nel settore della produzione della pasta si è già fatto un nome. Nel 1964 riceve una proposta da parte dell‘allora più grande produttore di pasta del mondo, Buitoni, ed assume il compito di Licensing Manager con l‘incarico di promuovere la concessione di licenze per l‘uso del marchio e di realizzare piccoli pastifici nei Paesi del mondo nei quali l‘importazione della pasta era ostacolata o addirittura proibita. Fino al 1977 vengono fondati pastifici in Kenya, Tanzania, Giordania, Iraq, Arabia Saudita, Grecia, Spagna, Guatemala e Brasile.
Una vita dedicata alla pasta e ai prodotti alimentari nei mercati più disparati del globo.
Nel 1974, con il fratello maggiore, fonda la Nadia in Germania. La ditta aveva il compito di vendere e diffondere in Germania la pasta prodotta nel pastificio di Roma. Il fratello dirige questa nuova attività fino alla fine del 1979 poi si ritira a Roma per occuparsi esclusivamente del pastificio. Bruno rileva le sue quote e comincia a pianificare l‘espansione dell‘attività e l‘evoluzione dei marchi Nadia, Cisamolo e Vineria dei Dotti. Intensificando la collaborazione con i migliori produttori italiani crea una serie di prodotti che vanno dalle conserve di verdura e di pesce alle paste ripiene ed ai salumi tipici, ecc., ecc...
Con il supporto dei migliori enologhi crea una gamma di vini rappresentativi delle regioni più importanti d'Italia.
Le partecipazioni alle maggiori fiere campionarie, come l‘Anuga di Colonia, la Prowein di Düsseldorf, il Sial di Parigi ed il FancyFoods di New York e di Chicago fanno conoscere i marchi Nadia e Cisamolo anche nei mercati d'esportazione.
 
Nel 2017 Dilyana Hristova acquisisce la gestione di Bruno Cisamolo, il quale dopo anni di appasionato lavoro va in pensione.



Filosofia

La cucina italiana, con le sue tipiche caratteristiche regionali, è un modello di alimentazione sana ed equilibrata ed è una delle più apprezzate in tutto il mondo. Per questo „Mangiare all‘italiana“ vuol dire „mangiare bene“ e sopratturro „mangiare sano“. La Nadia ha fatto proprio questo principio e l‘ha assunto come motto a guida delle proprie attività.
I suoi prodotti nascono da un religioso rispetto per la salute dei consumatori, dallo zelo nella ricerca di nuovi prodotti, dalla tenacia nel controllo della qualità, dal rispetto per l‘ambiente in cui viviamo e dall‘amore intramontabile per la buona cucina tradizionale italiana.
Da sempre la Nadia segue e promuove l‘evoluzione di quelle tecnologie di produzione che mirano soprattutto a proteggere e difendere la salute e le esigenze dei consumatori utilizzando materie prime provenienti da un‘agricoltura tradizionale per un‘alimetazione sana ed equilibrata.
Per questo il suo marchio è sinonimo di qualità e genuinità.